Vini Benelli

La Cantina

Qualità

Il territorio in cui l’azienda è nata è quello di Sturno (Av), un paese collinare nel cuore dell’Irpinia, nella cui zona rurale, fatta di antichi casolari e terreni fecondi che si estendono fino alla valle del fiume “Ufita”, si trovano le tenute della famiglia Stanco.

Mario Stanco, appassionato di viticoltura dal 1980, è il fondatore di questa realtà imprenditoriale. Avvia la sua attività nel 2008 con l’Azienda Agricola “Stanco”. In quell’anno decide di realizzare su una parte dei terreni di proprietà tre impianti di Aglianico, vitigno principe d’Irpinia. I vigneti crescono rigogliosi seguiti da giovani Agronomi, che ne studiano scrupolosamente le fasi di sviluppo osservando i protocolli di agricoltura biologica, e curati da contadini sturnesi, preziosi consiglieri portatori di un ricco bagaglio d’esperienza, che trasferiscono su ogni pianta quel sapere antico di cui sono custodi.

Dieci anni dopo, nel 2018, quando i vigneti raggiungono il loro momento più florido e sono pronti ad offrire il loro frutto più pregiato, il testimone passa nelle mani di Lilli, figlia del fondatore, che dall’azienda paterna dà vita alla sua “Vini Benelli”.

Professionalità

Oggi “Vini Benelli” è annoverata tra le più interessanti e innovative cantine d’Irpinia. Lo staff di giovani dottori Enologi provenienti dal Corso di Laurea in “Viticoltura ed Enologia” dell’Università di Napoli Federico II studia peculiari e moderni protocolli di vinificazione con l’utilizzo di macchinari nuovi e strumenti antichi e coordina l’appassionata manodopera di giovani irpini che con cuore e volontà si impegnano ogni giorno a custodire la loro preziosa terra d’origine nel modo più semplice: lavorandola e raccogliendone i frutti.

Tempo

Il vino richiede costante e discreta osservazione e placida attesa. E’ la natura che continua ad evolversi tra le mura della cantina. Ogni stagione è cruciale, ogni giorno segna il passo di un lento perfezionamento, ogni elemento o fattore che delicatamente o prepotentemente interviene crea quella magia che si sprigiona nel calice e rende ogni vino particolare ed unico. All’uomo, all’enologo, al cantiniere non rimane che suonare con i propri strumenti le note di uno spartito che è stato scritto in vigna.